Legge di bilancio 2020 (Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre 2019)
BUONA NOTIZIA: apertura alle imprese del mondo agricolo dello strumento del credito di imposta per gli investimenti finalizzati alla innovazione tecnologica: il regime di aiuto è semplice, immediato, automatico e con modesti costi amministrativi e burocratici, al contrario di quanto avviene per esempio nell’ambito del PSR!
Sono stati modificati i regimi di aiuto del superammortamento e dell’iperammortamento, istituiti nel 2017 attraverso la manovra denominata «impresa 4.0» (legge 11 dicembre 2016 n. 232), trasformandoli in crediti di imposta, mantenendo però la finalità che è quella di aumentare la modernizzazione, l’efficienza e la produttività delle imprese italiane.
Si tratta di un incentivo per le imprese disposte a investire in beni funzionali, avanzati e orientati verso la digitalizzazione e l’automazione (macchine e attrezzature) e connessi beni immateriali (software e applicazioni per l’automazione dei processi produttivi), ottenendo benefici sotto forma di credito di imposta (si vedano i commi da 184 a 196 dell’art. 1).
La modifica introdotta è importante per il mondo agricolo perché consente di accedere agli incentivi finora interdetti per effetto delle caratteristiche specifiche delle imprese del settore, le quali, in grande maggioranza, non utilizzano lo strumento del bilancio per la determinazione del reddito e, quindi, non impiegano l’ammortamento come voce negativa di costo, ma sono tassate su base forfettaria (ad esempio il sistema delle rendite catastali dei terreni). Di conseguenza, le imprese agricole che dovessero decidere di eseguire gli investimenti ammessi dal nuovo piano nazionale impresa 4.0, indicati negli allegati A e B della legge di bilancio 2017 (si veda il Supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 57/L del 21 di- cembre 2016), accedono ai benefici del credito di imposta.
Si tratta, in altre parole, di compensare le imposte da pagare con l’incentivo pubblico riconosciuto a seguito dell’acquisto di beni strumentali nuovi. Così, ad esempio, le aziende agricole che contabilizzano l’Iva in regi- me generale possono beneficiare della compensazione; possono inoltre essere compensate le imposte dirette e i contributi previdenziali e assistenziali da versare all’Inps.
Il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali di tipo 4.0 (allegato A legge 232/2016) prevede due scaglioni. Uno con un incentivo del 40% riservato agli investimenti fino a 2,5 milioni di euro e l’altro del 20% per investimenti compresi tra 2,5 e 10 milioni di euro.
Per quanto riguarda i beni immateriali (allegato B), è previsto un credito di imposta al 15% per l’acquisto di softwarefino a 700.000 euro di costi ammissibili.
Una terza forma di credito di imposta si applica all’acquisto di altri beni strumentali (diversi rispetto a quelli 4.0). In tal caso, l’incentivo è pari al 6%.
Esso si applica fino a un tetto massimo di investimenti di 2 milioni di euro e ne possono beneficiare anche i liberi professionisti.
Si ricorda che i beni materiali industria 4.0 compresi nell’allegato A della legge di bilancio 2017 si riferiscono essenzialmente a beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, del tipo i robot e i macchinari automatizzati.
Il bonus fiscale è riconosciuto a seguito di investimenti in nuovi beni strumentali effettuati dal 1° gennaio fino al 31 dicembre 2020.
Sono inoltre ammesse al beneficio anche operazioni di acquisto eseguite fino al 30 giugno 2021, a condizione che l’ordine risulti accertato dal venditore e che ci sia un pagamento in acconto pari almeno al 20% del costo del bene, da liquidare entro la data del 31 dicembre 2020.
Sono esclusi dalla possibilità di godere del beneficio fiscale i veicoli e gli altri mezzi di trasporto, i beni mate- riali strumentali con coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%, i fabbricati e le costruzioni.
L’impresa acquirente è tenuta a trasmettere una comunicazione al Ministero per lo sviluppo economico (MISE) e a produrre una perizia tecnica che attesti le caratteristiche del bene, in particolare per quanto riguarda la loro inclusione degli allegati A o B menzionati.
Inoltre:
Irpef agricola: confermato l’azzeramento nel 2020 per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.
Investimenti pluriennali: incremento della deducibilità delle spese sostenute per gli investimenti in nuovi impianti di colture arboree pluriennali al 20%.
Bonus «donne in campo»: fondo rotativo da 15 milioni di euro per garantire mutui a tasso zero per le donne che sono imprenditrici agricole o che lo vogliono diventare.
Giovani: per i giovani che aprono una impresa agricola sarà lo Stato a paga- re i contributi previdenziali per i primi 24 mesi.
Filiere: 30 milioni di euro complessivi nel biennio 2020-2021 a sostegno dell’agroalimentare made in Italy.
Biologico: istituzione di un fondo di 4 milioni di euro per il 2020 e 5 milio- ni di euro a decorrere dal 2021 per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica.
Investimenti: fondo di 5 milioni di euro per favorire gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi da parte delle imprese agricole.
Credito: interventi per l’accesso al credito e azzeramento del costo delle garanzie per gli imprendi- tori agricoli che investono in innovazione tecnologica, agricoltura di precisione, e tracciabilità dei prodotti.